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    DA LOLITA
    Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
    «Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita»

    Mi sovvengo di certi momenti, chiamiamoli iceberg in paradiso, in cui dopo essermi saziato di lei dopo sforzi insani e favolosi che mi lasciavano svigorito e striato d'azzurro – la prendevo tra le braccia con, alfine, un muto gemito d'umana tenerezza (la pelle scintillante nella luce al neon che filtrava, dal cortile lastricato, attraverso le liste della veneziana, le ciglia nero-fuliggine tutte appiccicate, i seri occhi grigi più vacui che mai –esattamente come una piccola paziente ancora intontita dall'anestesia dopo un'operazione importante) –, e la tenerezza diventava vergogna e disperazione, e io cullavo e ninnavo la mia leggera orfanella Lolita fra le braccia di marmo, e gemevo nei suoi capelli tiepidi, e l'accarezzavo a casaccio e in silenzio chiedevo la sua benedizione,e al culmine di questa tenerezza umana, angosciata, altruistica (l'anima letteralmente sospesa intorno al suo corpo nudo, e pronta a pentirsi), tutto d'un tratto, ironicamente, orribilmente, la lussuria si gonfiava di nuovo, e «oh,no»diceva Lolita con un sospiro rivolto al paradiso, e un attimo dopo la tenerezza e l'azzurro – tutto andava in pezzi.
    Ultima modifica di tittina; 16-04-2014, 19:21.

    oppaccia sei una zecca fastidiosa e irritante, ti detesto!ADDIO!!!! episodio 6282: la broccola offre prestazioni sessuali in cambio di favori

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      meraviglia!

      Dopo due dècadi
      decàdi.

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        bah, non so che ho combinato. cmq meraviglioso questo passo, diviso fra la voglia di possedere lolita, il senso di colpa, la tenerezza e di nuovo la voglia. sembra di immaginare lolita lamentarsi di non farcela più a soddisfare tutte le voglie di quel maniaco che però la ama così appassionatamente e esclusivamente. lo adoro!

        oppaccia sei una zecca fastidiosa e irritante, ti detesto!ADDIO!!!! episodio 6282: la broccola offre prestazioni sessuali in cambio di favori

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          Bisogna essere artisti e pazzi, creature colme di infinita malinconia, con una polla di bruciante veleno nei lombi e una fiamma ipervoluttuosa accesa in permanenza nel midollo spinale (oh, quanto ci si deve frenare e come si deve fingere!) per distinguere subito, grazie a indizi ineffabili - il profilo lievemente felino di uno zigomo, la linea affusolata delle gambe ed altri segni che la disperazione, la vergogna, le lacrime di tenerezza mi impediscono di precisare.

          Sto cercando di analizzare il brivido di gioia che mi dà su per la spina dorsale questo nome tra tutti gli altri. Cos'è a eccitarmi sin quasi alle lacrime (le lacrime ardenti, opalescenti, dense che versano i poeti e gli amanti)? Che cos'è?

          Sapevo di essermi innamorato di Lolita per sempre; ma sapevo anche che lei non sarebbe stata per sempre Lolita.

          La mia cupa esasperazione era ai suoi occhi il silenzio dell'amore.

          E la guardai, la guardai, e seppi con chiarezza, come so di dover morire, che l'amavo più di qualunque cosa avessi mai visto o immaginato sulla terra, più di qualunque cosa avessi mai sperato in un altro mondo.

          I poeti non uccidono mai.

          Oh, lasciate che faccia un po' il sentimentale, per una volta! Sono così stanco di fare il cinico.

          Se una corda di violino può soffrire, quella corda ero io.

          Ti prego, lettore: per quanto possa esasperarti il protagonista di questo libro, col suo cuore tenero, la sua sensibilità morbosa, la sua infinita circospezione, non saltare queste pagine essenziali! Prova a immaginarmi; se tu non mi immagini, io non esisterò; [...]

          A trattenermi fu l'atroce sensazione che, se avessi interferito in un modo qualsiasi con l'opera del Fato, cercando di razionalizzare il suo fantastico dono, quel dono mi sarebbe stato strappato come il palazzo in cima alla montagna di quella fiaba orientale, che scompariva nonappena un aspirante proprietario domandava al custode come mai tra la roccia nera e le fondamenta si vedesse, chiaramente da lontano, una striscia di cielo al tramonto.

          Idiota, tre volte idiota! Avrei potuto cinematografarla! Ora l'avrei avuta con me, davanti agli occhi, nella sala di proiezione del mio dolore e della mia angoscia.

          Cercava le parole. Gliele fornii mentalmente («Lui mi ha spezzato il cuore. Tu hai soltanto spezzato la mia vita»).

          Stavo di nuovo piangendo, ubriaco del passato impossibile.

          Io ti amavo. Ero un mostro pentapodo, ma ti amavo. Ero ignobile e brutale e turpido e tutto quello che vuoi, mais je t'aimais, je t'aimais! E c'erano momenti in cui sapevo come ti sentivi, e saperlo era l'inferno, piccola mia. Bambina Lolita, coraggiosa Dolly Schiller.

          Così, nessuno di noi due sarà vivo quando il lettore aprirà questo libro. Ma finché il sangue continua a pulsare nella mia mano che scrive, tu continui a far parte quanto me della benedetta materia, ed io posso ancora parlarti da qui all'Alasca.

          Adesso la strada proseguiva in aperta campagna, e mi venne in mente - non a titolo di protesta, nè di simbolo nè di niente del genere, ma semplicemente come un'esperienza nuova - che avendo disatteso tutte le leggi dell'umanità, tanto valeva disattendere quelle del traffico.

          Dopo due dècadi
          decàdi.

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            Sapevo di essermi innamorato di Lolita per sempre; ma sapevo anche che lei non sarebbe stata per sempre Lolita.

            ooooooh quello che, come è facile immaginare conoscendomi, mi piace, è la sua passionalità, la sua protettività, la sua fedeltà incrollabile..... chiunque vorrebbe un uomo del genere

            oppaccia sei una zecca fastidiosa e irritante, ti detesto!ADDIO!!!! episodio 6282: la broccola offre prestazioni sessuali in cambio di favori

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              vabbè... un po' troppo morboso (anche nel caso di un amore rivolto ad una persona adulta). ma sono parole bellissime!

              Dopo due dècadi
              decàdi.

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                per me no

                oppaccia sei una zecca fastidiosa e irritante, ti detesto!ADDIO!!!! episodio 6282: la broccola offre prestazioni sessuali in cambio di favori

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                  scordatelo, sei troppo stagionata per lui

                  Dopo due dècadi
                  decàdi.

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                    cmq quando su anobii abbiamo votato per la top 50 della letteratura americana contemporanea, ho messo lolita al terzo posto dopo furore e pastorale americana. nella classifica globale è al settimo posto. inoltre è il libro più presente in assoluto in tutte le classifiche dei migliori libri secondo chiunque.

                    Dopo due dècadi
                    decàdi.

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                      Si può dire che le so a memoria. ...

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                        DA "TENERA è LA NOTTE"
                        Sei stata allevata per lavorare: non proprio per sposarti. Ora hai trovato la prima noce da schiacciare,ed è una bella noce: va' avanti, e metti qualunque cosa accada nel bagaglio dell'esperienza. Ferisci te o lui, qualunque cosa accada non può danneggiarti, poiché economicamente sei un uomo, non una donna.
                        EVVAIIIII!!!!!!!! INDIPENDENZA!!!!

                        oppaccia sei una zecca fastidiosa e irritante, ti detesto!ADDIO!!!! episodio 6282: la broccola offre prestazioni sessuali in cambio di favori

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                          Da "Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde" di Robert Louis Stevenson:

                          Quella parte di me che avevo il potere di evocare negli ultimi tempi era stata tenuta spesso in esercizio e alimentata; mi era parso, qualche tempo prima, che il corpo di Edward Hyde fosse cresciuto in statura, e che (quando avevo quella forma) una più generosa corrente di vita scorresse nelle mie vene. Cominciasi così ad avvertire il pericolo che, se ciò si fosse protratto molto a lungo, l'equilibrio della mia natura ne sarebbe rimasto sconvolto per sempre, il potere della metamorfosi volontaria si sarebbe annullato e l'indole di Edward Hyde sarebbe diventata irrevocabilmente la mia.
                          Il potere della droga non si era dimostrato sempre uguale. Una volta, ai primi tempi della mia avventura, l'esperimento era completamente fallito; da allora ero stato obbligato in più di un'occasione a raddoppiare la dose, e una volta, con rischio mortale, a triplicarla; e queste incertezze rappresentavano fino ad allora l'unica ombra al mio successo. Ora tuttavia, particolarmente alla luce dell'incidente di quella mattina, ero obbligato a constatare che, mentre all'inizio la difficoltà stava nel liberarsi dal corpo di Jekyll, negli ultimi tempi, gradualmente ma in modo deciso, accadeva proprio il contrario. Tutto sembrava quindi indicare che stavo lentamente perdendo il mio originario e migliore me stesso e mi stavo lentamente identificando con il secondo e peggiore."
                          Ultima modifica di grey21; 22-04-2014, 17:00.
                          Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?

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                            Comincio a citare, anche se ho perso un casino di pezzi da "citazione" per strada...

                            Da "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera

                            "Quella notte fece l'amore con lui con più impeto che qualsiasi altri volta, eccitata dalla consapevolezza che sarebbe stata l'ultima. Faceva l'amore con lui ed era già altrove, lontana. Già sentiva di nuovo suonare in distanza la tromba dorata del tradimento e sapeva che era una voce alla quale non avrebbe resistito. Le sembrava che davanti a lei si aprisse ancora uno spazio illimitato di libertà e la distesa di quello spazio l'eccitava. Faceva l'amore con Franz follemente, selvaggiamente, come non aveva fatto mai. Franz singhiozzava sul suo corpo, sicuro di capire ogni cosa: a cena Sabina era stata taciturna e non gli aveva detto che cosa pensasse della sua decisione, ma ora gli stava rispondendo. Gli mostrava la sua gioia, la sua passione, il suo consenso, il suo desiderio di vivere con lui per sempre. Gli sembrava di essere un cavaliere che cavalchi verso un meraviglioso vuoto, un vuoto senza moglie, senza figlia, senza casa, un vuoto meraviglioso spazzato dalla scopa di Ercole, un vuoto meraviglioso che lui avrebbe riempito col proprio amore. Andavano tutti e due come a cavallo l'uno dell'altra. Andavano tutti e due verso le lontananze che desideravano. Erano ebbri del tradimento che li liberava. Franz cavalcava Sabina e tradiva sua moglie, Sabina cavalcava Franz e tradiva Franz."
                            Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?

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                              bellissimo!!

                              Dopo due dècadi
                              decàdi.

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                                Uff..vorrei citare tantissime altre frasi! La lettura scorre troppo velocemente.

                                "Catturato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, fu internato in un campo di prigionia insieme a un gruppo di ufficiali inglesi. Avevano in comune le latrine. Il figlio di Stalin le lasciava sempre sporche. Agli inglesi non piaceva vedere le latrine sporche di merda, anche se si trattava della merda del figlio dell'uomo più potente della terra. Glielo rimproverarono. Lui si offese. Glielo rimproverarono di nuovo più volte e lo obbligarono a pulirle. Lui si arrabbiò, iniziò una lite, venne alla mani. Alla fine chiese di essere ascoltato dal comandante del campo. Voleva che fosse lui a fare da arbitro. Ma l'arrogante tedesco si rifiutò di parlare di merda. Il figlio di Stalin non poté sopportare l'umiliazione. Urlando al cielo terribili ingiurie russe, si lanciò contro il filo spinato percorso dalla corrente elettrica che cingeva il campo di prigionia. Vi cadde sopra. Il suo corpo, che non avrebbe mai più sporcato le latrine degli inglesi, vi rimase appeso.
                                Per il figlio di Stalin la vita non era stata facile. Il padre l'aveva avuto da una donna che tutto lascia supporre abbia poi fucilato. Il giovane Stalin era quindi allo stesso tempo figlio di Dio, (perchè suo padre era venerato come Dio) e dannato da lui. La gente ne aveva doppiamente paura: poteva far loro del male con il suo potere (era pur sempre il figlio di Stalin) ma anche con la sua benevolenza (il padre, al posto del figlio dannato, avrebbe potuto punire i suoi amici). La dannazione la condizione di privilegiato, la fortuna e la disgrazia, nessuno sentì con più concretezza quanto siano interscambiabili queste opposizioni e quanto sia breve il passo da un polo all'altro dell'esistenza umana.
                                Subito dopo l'inizio della guerra fu fatto prigionerio dai tedeschi, e altri prigionieri, appartenenti ad una nazione che gli era sempre stata intimamente odiosa perché incomprensibilmente chiusa, l'avevano accusato di essere sporco. Lui che porta sulle spalle il dramma più sublime che si possa immaginare (era allo stesso tempo figlio di Dio e angelo caduto), deve forse adesso essere giudicato per non cose elevate (che abbiano a che fare con Dio e con gli angeli) ma per della merda? Sono dunque così vertiginosamente vicini il dramma più eccelso e quello più infimo?
                                Vertiginosamente vicini? La vicinanze può dare la vertigine?
                                Si, può darla. Quando il polo Nord si avvicinerà al polo Sud fin quasi a toccarlo, il globo terrestre scomparirà e l'uomo si troverà in un vuoto che gli farà girare la testa e lo farà cedere alla seduzione di cadere. Se la dannazione e il privilegio sono la stessa identica cosa, se non esiste differenza tra il sublime e l'infimo, se il figlio di Dio può essere giudicato per della merda, l'esistenza umana perde le sue dimensioni e diventa inesorabilmente leggera. In quell'istante, il figlio di Stalin si lancia contro il filo spinato percorso dalla corrente elettrica, per gettarvi il proprio corpo come sul piatto di una bilancia che sale pietosamente, sollevato dall'infinita leggerezza di un mondo che ha perso le sue dimensioni.
                                Il figlio di Stalin ha dato la sua vita per della merda. Ma morire per della merda non vuol dire morire senza un senso. I tedeschi che sacrificarono la loro vita per estendere più a oriente i territori del Reich, i russi che morirono perché la potenza del loro paese arrivasse più a occidente, loro sì che per morirono per qualcosa di stupido e la loro morte è priva di senso e di validità generale. La morte del figlio di Stalin, invece, fu, nella generale stupidità, la sola morte metafisica."
                                Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?

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